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mercoledì 6 aprile 2011

6 APRILE 2009 ...non dimentichiamo.















non vivo all'Aquila ma il tremore della terra arrivò anche quì...
lo ricordo bene lo spavento di quella notte...
quello spavento che ci faceva stringere più forte il nostro bambino...
l'angosciante consapevolezza che da qualche parte c'era tragedia,
c'erano urla e lacrime...
quell'angoscia confermata dalle notizie
subito cercate accendendo tv, radio,internet...
e nei giorni successivi per tutto quel che in tv si vedeva...

durante questo mio vivere ho cambiato 3 regioni e 4 provincie
ne ricordo diversi di terremoti,
tremori della terra arrivati molto ben percettibili fino a me...
il primo di cui ho memoria FRIULI nel 76...e l'ultimo L'AQUILA...
pensandoci ora...quello in cui ho avuto più paura è stato quest'ultimo
perchè ho un figlio che prima non avevo...
un figlio ci dà una coscenza diversa.
la mia famiglia è la cosa più importante che ho.
mio figlio è tutto per me.

prego per quelle famiglie che non ci sono più
per quei figli che mancano ai loro genitori e
per i genitori che mancano ai figli...

famiglie distrutte dal tremore della terra.

grazie sandramilù per avermici fatto riflettere con il tuo post
LEGGETE IL POST CHE HA SCRITTO

NON DIMENTICHIAMO.
questa canzone è stata scritta per solidarietà da
Alessandro Benvenuti, attore, regista e cantante e
interpretato dai Vega’s, band dell’Aquila, insieme ai musicisti della
Piccola Banda Ikona, Quartetto Euphoria, Soluzione e molti altri

DECIDILO TU


Così dolce era l’ora in cui la campana
con tocchi di bronzo richiamava a se
l’attenzione distratta da mille altri suoni
i tuoi occhi incagliati in giornate a cliché
Eran muri e mattoni, una vista d’insieme
un ventre di madre a proteggere chi
come sempre non vede le cose più vere
e va in cerca di noia per altri bazar
E poi venne col buio
Un tremore di fondo
E la notte dei tempi calò
Sulle tue cose vere
Sulle cose di sempre
Quelle cose che parlan di te
Del respiro del mondo hai capito l’umore
e il fiorire di luoghi comuni e di più
la tua storia finita in un niente di tempo
il tuo nome neppure un sussurro nel vento
Ora guardi e sei muto, il paesaggio violato
la campana caduta che adesso ti manca
la tua terra ha ucciso con uno starnuto
il passato è una polvere bianca
Quando venne dal buio
il tremore di fondo
e la notte dei tempi calò
Sulle tue cose vere
Sulle cose di sempre
quelle cose che parlan di te
Ora sogno un domani che sappia di mani
E di gente che non voglia più
Le sue sere inchiodate davanti a quei palsimi
Di un sogno chiamato tivù
E mi spingo a pensare che possan tornare
momenti che valgan di più
nei rapporti tra uomini e donne
che un moto di faglia ha sbattuto giù
E il tremore che viene dal fondo
questa volta decidilo tu
non son più le promesse a guarire il dolore
di chi ha perduto il più
E il tremore che viene dal fondo
questa volta decidilo tu
fra macerie e dolore di proclami
non servono più
Quel tremore che viene dal fondo
questa volta decidilo tu
O quei muri che
sono il tuo tempo rimpianto
non torneranno

2 commenti:

las recetas de mar ha detto...

Que desgracia, me uno a tus rezos, para acompañar a los que ya no están.

Un abrazo.

las recetas de mar ha detto...

Ho letto la tua richiesta e mi arrivare ad esso, la ringrazio molto per il suggerimento.

Un abbraccio.

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